Il monastero prende il nome dal Santo, Raimondo appunto, padre di famiglia, uomo di preghiera e di azione, pellegrino instancabile e innamorato della croce, che fu il fondatore dei primi ospedali di Piacenza. Infatti nel 1175 Raimondo fondò il suo Ospedale e quando il 28 luglio 1200 il pellegrino della croce tornò alla casa del Padre fu portato in trionfo dal suo popolo. E’ sepolto nell’omonima chiesa.
Nel 1414 il complesso conventuale passò alle monache cistercensi, che cambiarono il loro nome in Monache di S. Raimondo, e vi rimasero fino al 1810 quando Napoleone soppresse gli ordini religiosi.
Toccò a Madre Teresa Maruffi, monaca benedettina, restaurare e riaprire il monastero (1827) e dar vita ad un educandato che nel corso del tempo è divenuto collegio e scuola media.
Dopo l’impulso dato dal Concilio Vaticano II nel 1967 vennero chiusi il collegio e la scuola e la comunità monastica si dedicò completamente all’Opus Dei divenendo monastero di clausura.
Essendo una comunità monastica benedettina l’Opus Dei, la lectio, il silenzio e il lavoro formano la sua peculiarità ancor oggi nel cuore della città. Infatti la Chiesa e il monastero attiguo, trovandosi nel centro storico di Piacenza sono divenuti centro di spiritualità e scuola di preghiera.


La chiesa apre alle 6.00 del mattino. Il canto delle Lodi, alle 6.45, a cui tutti possono accedere e partecipare dà la sveglia alla città.

All’interno delle Lodi c’è la lectio, tenuta dalla Madre Abbadessa che spezza la Parola di Dio, quale strumento e pane quotidiano con cui Dio ci viene incontro. Segue la S. Messa alle 7.30.
Alle 17.30 si canta il Vespro.

CONOSCIAMO MEGLIO I SANTI PATRONI